Carlo Nesti nel suo L’OsservaToro omaggia Aldo Agroppi: “Un precursore che indossava sempre la maglia granata”

Se guardate il volto di Aldo, il 26 marzo 1972, dopo avere segnato il gol del 2-1, nel derby, c’è qualcosa di speciale, prima ancora della felicità. Mentre corre verso la panchina di Giagnoni, inseguito dai compagni, lo stato d’animo, che prende il sopravvento, è l’incredulità: “Ma cosa ho fatto? Stiamo battendo la Juve! Stiamo vincendo il campionato!”. Purtroppo, non sarà così, e quando il sogno si avvererà, Agroppi si sarà appena congedato dal Toro-squadra, come Cereser, e come Ferrini, il vice-Radice.

Lui era figlio di un’epoca, che non esiste più, in cui i giocatori erano i primi tifosi del club, nel quale militavano: amore puro. Un fiore, il suo, sbocciato fra le lacrime, la domenica dell’esordio, una settimana dopo la scomparsa di Meroni. Aldo, per me, è stato giocatore, opinionista, e persino compagno in campo, nella Nazionale Rai, contro la Nazionale Cantanti, davanti agli 83 mila spettatori dell’Olimpico di Roma. Credo sia difficile trovare un “ex”, rimasto tanto legato al Toro. Sicuramente lo sono molti altri, da Fossati a Pulici, ma in lui, oltre alla passione, c’era una “rabbia dentro”, perché quel maledetto scudetto, nel suo caso, non era arrivato. Lo si percepiva spesso, malinconicamente, quando parlava di calcio, inaugurando la serie di chi, dopo il ritiro, si affermava davanti alle telecamere. Un precursore, che indossava sempre una maglia, sotto la camicia… ovviamente, una maglia granata.

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ultimo aggiornamento: 02-01-2025


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Matteo1
Matteo1
14 giorni fa

Uno dei più grandi mediani di tutti i tempi. Per quei quattro calci che ho dato io, poca roba, lui mi fu comunque di ispirazione in quel ruolo. Almeno fino a Junior, fu senza rivali per me, ma anche dopo, lui giocava a testa alta e squadrava il gioco. Iniziò… Leggi il resto »

Scimmionelli
14 giorni fa

Agroppi: veramente legato al Toro, servo di nessuno, spesso ha difeso Cairo
Ormezzano: legato ai padroni gobbi per i quali scriveva, inventore del miito del Toro come armata brancaeone in mano ad improvvisatori, padre poco nobile degli agit prop degli zerotreini.

Piccole differenze. Piccole eh?

Matteo1
Matteo1
14 giorni fa
Reply to  Scimmionelli

Su Ormezzano temo di non poter condividere. Come giornalista dove mai avrebbe potuto esprimersi se non sui giornali, e i giornali non hanno forse padroni? Brera, quando lo si criticò per via di Berlusconi che aveva cacciato Montanelli mentre lui restava, disse per tagliar corto: io ho sempre avuto un… Leggi il resto »

salacercipersempre
salacercipersempre
15 giorni fa

Un mito a cui sti attuali mercenari in mutande e questa proprietà si plusvalenza non son degni neppur di allacciar le scarpe leccandogliele.

Gian Paolo Ormezzano era il giornalismo sportivo: impareggiabile

Quanto abbiamo sognato che un piemontese acquistasse il Toro